giovedì 7 novembre 2013

#49 - Autostrada

Siamo arrivati il venerdì
Fuori città
In una buona e ordinata campagna
Il campo di lavanda avanti la veranda in legno

Le bambine hanno fatto festa sino a tardi
Per farle dormire neanche le promesse son servite
Solo la stanchezza dei piccoli corpi le ha vinte
Noi non ci siamo arresi e abbiamo visto l'alba tra i sospiri

Tu, amore, sesso forte, la notte e il giorno, sei uscita in veranda
Col vestito fresco e nulla più
Un caffè forte e un piatto dolce
Mai come il tuo sorriso

Le bambine, scalze e disperate
Corrono gridando, abbiamo paura per le loro caviglie
Ma è una terra morbida che le sorregge
Gridano, gridano e corrono

"Stefano, perdio, fai qualcosa, non le tengo ..."
Torno bimbo per la sfida della corsa, perdo malamente
Ma con un motteggio le faccio mie
Sono, finalmente esauste, a pranzo sorridono e si guardano i ginocchi rossi

Poi è il mondo che dobbiamo ritornare
L'auto, l'asfalto, il moderno che ci ha portato
La più piccola, sa ancora poche parole, dice "ma dov'è la terra morbida, son caduta e non fa male?"
Ci siamo scambiati uno sguardo amaro d'amore tardivo per dirle "Dopo l'autostrada c'è ancora la terra morbida, ci stiamo solo spostando"


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