lunedì 3 febbraio 2014

#86 - Il lamento della chitarra

Potevo sospirare nel gelo della prima sera
Oppure volgere lo sguardo verso il fiume
Ti presi per mano, mostrando una parte dei miei nudi sentimenti
Poi una sirena, forse un ambulanza, allora non ebbi animo per baciarti

Portato attraverso la scura lente della notte incipiente
Lontano e ancora persi i pensieri del mio passato
Sembravano nascosti alla nostra vista
Invece presenti, dentro l'animo mio, aspettavo solo il colpo di fucile

Invece, nel rumoroso silenzio del mio animo bimbo
La notte è corsa nelle nostre braccia
Io la pensavo dormire abbracciata alla sua nuova fiamma
Mentre ti baciavo oltre il bordo esterno del tuo letto fatto a forma di fiamma

Io me la immagino, mentre sospira al telefono e sorride per rassicurarmi
Io ti ho viva tra le mie braccia
Scopriti ancora
Scoprimi ancora e ti mostrerò i miei angoli scuri e i miei sentimenti nudi

Il giorno dopo
Senza il sonno nascosto nel tabernacolo del prete
Senza muoverci con la fretta dei banali
Sentiamo un rumore nato nella stanza appena a fianco

E' un lamento dolce e melodico
Rompe il mattino
Siamo nudi rispetto al suo suono che irrompe
E' il lamento della chitarra in sala, figlia della promessa delle nostre dita

Le abbiamo tenute chiuse sui nostri corpi, cosa farai ora?
Ti abbiamo mostrato la nostra debolezza
Chitarra, vuoi ancora le nostre dita ?
Prendi anche i nostri corpi, fai di noi un suono come un sogno di bambini

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