mercoledì 9 aprile 2014

#106 - Carnefice

Quel giorno, Primavera davanti e l'Estate prossima
Con voce seria e segnata
Ti dissi
Puoi amarmi forte come fai e così come essere carnefice

Il tuo sguardo incredulo
Faceva il paio col seno possente
Non ci credevamo
L'uno con l'altra

Bastava vivere quell'amore necessario
Lasciare finestre aperte
La notte di Primavera
Lasciavo il suono dei rapaci tra le fronde e il vento della possibilità

Ti ho sempre lasciato una stanza pulita
Solo disordinata
Un calzino dimenticato come la goccia di sangue sul lenzuolo
La tua bocca calda anche al primo mattino, prima del caffè e di un treno freddo

Osservami e sto uscendo di casa
Mi sembra che sarà sempre così
Fuori oscurità, solo freddo
Un marciapiede e gli alberi con le fronde non bastano a salutare

Dentro il vetro le stelle cadono ancora
Anche senza di te
Non ti accorgi di cosa hai perduto
Non sai che la tua bocca ancora ...

Carnefice
Perché soffrire per l'idea crea poesia
Carnefice
Ha ragione l'amico che mi dice che sei andata via

Allora
Carnefice
Trasforma il tuo essere vile
Nella sera, cala dietro l'orizzonte e sparisci, lascia pulito il mio cielo

Voglio dormire ancora
Dentro le stelle
Dietro le costellazioni dove non ci sei
Lasciami e non parlare, chiudo gli occhi vedo le stelle ancora

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